Adinolfi, attentato anarchico
Il Fai-Cellula Olga sigla la rivendicazione.
Proprio mentre Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucelare gambizzato il 7 maggio, stava tornando a casa dall'ospedale di Genova, gli attentatori ne hanno rivendicato l'attacco.
È stata la Federazione anarchica informale (Fai), nello specifico la Cellula Olga che ha dichiarato una vera e propria guerra nei confronti di Finmeccanica e le società a lei associate, come, appunto, Ansaldo.
La busta è arrivata l'11 maggio presso la sede del Corriere della Sera di Milano ed è stata spedita da Genova: nel comunicato (leggi il testo completo della rivendicazione) la Fai ha annunciato almeno altri sette attacchi in nome dell'anarchia e contro il capitalismo.
Subito dopo i dipendenti delle società Ansaldo Nucleare e Energia hanno proclamato un'ora di sciopero per lunedì 14 maggio, in protesta contro il terrorismo e la violenza.
LA PROCURA: «POSSIBILI ALTRI ATTENTATI». La rivendicazione ha preoccupato parecchio le forze dell'ordine che si sono dette allarmate di questo «grave salto di qualità» degli anarchici: «Hanno alzato il tiro e deciso di abbracciare la lotta armata». Preoccupazione condivisa anche dal procuratore capo di Genova Michele di Lecce «Non si può escludere la possibilità di nuove azioni». Azioni peraltro minacciate dagli stessi anarchici.
ADINOLFI: «ORA L'INCUBO È ALLE SPALLE».Non ha voluto commentare, invece, lo stesso Adinolfi, felice nell'essere rientrato a casa (guarda la gallery del suo ritorno dalla famiglia).
Il manager, piangendo e riabbracciando Mario, uno dei figli ha infatti dichiarato: «Ai miei attentatori non dico nulla. Ora la cosa più importante è che il peggio è passato».
«È sorta una nuova anarchia»
Nel lungo comunicato del gruppo anarchico, considerato attendibile dalle forze di sicurezza, Adinolfi è stato accusato di avere sminuito l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro di Fukushima.
Il testo ha citato alcune frasi dello stesso amministratore delegato di Ansaldo Nucleare e contiene la giustificazione dell'attentato: «Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita».
«CONTRO FINMECCANICA». All'interno del documento la Fai ha annunciato una campagna di lotta a Finmeccanica, definita come «piovra assassina».
E l'attentato ad Adinolfi è stato solo l'inizio: «Finmeccanica vuol dire morte e sfruttamento, nuove frontiere del capitalismo italiano. Ansaldo Nucleare è un suo tentacolo».
ANNUNCIATI ALTRI SETTE ATTENTATI. Il testo di rivendicazione è allarmante, in quanto la Cellula Olga ha annunciato nuove azioni di attacco che potrebbero essere in totale otto, numero corrispondente ai membri della Fai al momento detenuti fra cui Olga Ekonomidou, arrestata lo scorso 4 gennaio (da cui il nome della Cellula che ha gambizzato Adinolfi).
«Una nuova anarchia è sorta dalle macerie dell'anarchismo» continua il testo, in cui si spiega che è arrivato il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Da qui la scelta dell'obiettivo, Finmeccanica: «Potevamo colpire qualche funzionario di Equitalia ma non siamo alla ricerca del consenso» ha concluso la Fai. Minacce a cui il numero uno di Finmeccanica Giuseppe Orsi ha risposto perentoriamente: «Non ci faremo intimidire».
Il Fai-Cellula Olga sigla la rivendicazione.
Proprio mentre Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucelare gambizzato il 7 maggio, stava tornando a casa dall'ospedale di Genova, gli attentatori ne hanno rivendicato l'attacco.
È stata la Federazione anarchica informale (Fai), nello specifico la Cellula Olga che ha dichiarato una vera e propria guerra nei confronti di Finmeccanica e le società a lei associate, come, appunto, Ansaldo.
La busta è arrivata l'11 maggio presso la sede del Corriere della Sera di Milano ed è stata spedita da Genova: nel comunicato (leggi il testo completo della rivendicazione) la Fai ha annunciato almeno altri sette attacchi in nome dell'anarchia e contro il capitalismo.
Subito dopo i dipendenti delle società Ansaldo Nucleare e Energia hanno proclamato un'ora di sciopero per lunedì 14 maggio, in protesta contro il terrorismo e la violenza.
LA PROCURA: «POSSIBILI ALTRI ATTENTATI». La rivendicazione ha preoccupato parecchio le forze dell'ordine che si sono dette allarmate di questo «grave salto di qualità» degli anarchici: «Hanno alzato il tiro e deciso di abbracciare la lotta armata». Preoccupazione condivisa anche dal procuratore capo di Genova Michele di Lecce «Non si può escludere la possibilità di nuove azioni». Azioni peraltro minacciate dagli stessi anarchici.
ADINOLFI: «ORA L'INCUBO È ALLE SPALLE».Non ha voluto commentare, invece, lo stesso Adinolfi, felice nell'essere rientrato a casa (guarda la gallery del suo ritorno dalla famiglia).
Il manager, piangendo e riabbracciando Mario, uno dei figli ha infatti dichiarato: «Ai miei attentatori non dico nulla. Ora la cosa più importante è che il peggio è passato».
«È sorta una nuova anarchia»
Nel lungo comunicato del gruppo anarchico, considerato attendibile dalle forze di sicurezza, Adinolfi è stato accusato di avere sminuito l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro di Fukushima.
Il testo ha citato alcune frasi dello stesso amministratore delegato di Ansaldo Nucleare e contiene la giustificazione dell'attentato: «Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita».
«CONTRO FINMECCANICA». All'interno del documento la Fai ha annunciato una campagna di lotta a Finmeccanica, definita come «piovra assassina».
E l'attentato ad Adinolfi è stato solo l'inizio: «Finmeccanica vuol dire morte e sfruttamento, nuove frontiere del capitalismo italiano. Ansaldo Nucleare è un suo tentacolo».
ANNUNCIATI ALTRI SETTE ATTENTATI. Il testo di rivendicazione è allarmante, in quanto la Cellula Olga ha annunciato nuove azioni di attacco che potrebbero essere in totale otto, numero corrispondente ai membri della Fai al momento detenuti fra cui Olga Ekonomidou, arrestata lo scorso 4 gennaio (da cui il nome della Cellula che ha gambizzato Adinolfi).
«Una nuova anarchia è sorta dalle macerie dell'anarchismo» continua il testo, in cui si spiega che è arrivato il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Da qui la scelta dell'obiettivo, Finmeccanica: «Potevamo colpire qualche funzionario di Equitalia ma non siamo alla ricerca del consenso» ha concluso la Fai. Minacce a cui il numero uno di Finmeccanica Giuseppe Orsi ha risposto perentoriamente: «Non ci faremo intimidire».