incredibile ma vero Uno splendido pugnale finemente decorato, appartenente a un legionario romano di 2000 anni fa, è riemerso dal terreno al suono del bi bi biiip di un metal detector.
Stenta ancora a crederci, il protagonista della scoperta, un giovane odontoiatra appassionato di storia antica e archeologia che già da tempo su quel campo stava concentrando le sue ricerche.
Siamo in Svizzera, nei pressi del villaggio di Tiefencastel, nel cantone alpino dei Grigioni. È questo il teatro oggetto dell’incredibile rinvenimento e non si tratta di un luogo a caso. Il Pugnale potrebbe infatti essere stato seppellito intenzionalmente dal suo proprietario nel campo di battaglia che lo vide impegnato a difendere i confini settentrionali di Roma dai “Reti”, o “Raeti”, una confederazione di tribù alpine stanziate in gran parte delle aree montuose tra le odierne Svizzera, Italia, Austria e Germania.
Il rinvenimento nelle vicinanze di numerosi altri manufatti appartenenti sempre a legionari romani confermerebbe l’ipotesi. Il manufatto fu seppellito intenzionalmente, come in un rituale. Il soldato potrebbe aver scelto di compiere quel gesto proprio in segno di gratitudine nono solo per la vittoria ma anche per non averci lasciato la pelle…
L’area è stata successivamente interessata da scavi sistematici condotti dal Servizio archeologico dei Grigioni insieme all’Università di Basilea e sono stati riportati alla luce centinaia di reperti archeologici sparsi su più di 35mila metri quadrati. Tra i reperti più suggestivi, punte di lancia, fionde di piombo, parti di scudi, monete e chiodi dei sandali dalla suola pesante.
Il pugnale è stato attentamente restaurato rivelando una ricca decorazione di argento intarsiato e ottone. La sua impugnatura a forma di croce lo data tra il 50 a.C. e l’anno 0. Apparterrebbe a una tipologia estremamente rara di cui si conoscono solo altri quattro esemplari di cui uno proveniente dall’accampamento romano di Vindonissa, nel Canton Argovia.
Stenta ancora a crederci, il protagonista della scoperta, un giovane odontoiatra appassionato di storia antica e archeologia che già da tempo su quel campo stava concentrando le sue ricerche.
Siamo in Svizzera, nei pressi del villaggio di Tiefencastel, nel cantone alpino dei Grigioni. È questo il teatro oggetto dell’incredibile rinvenimento e non si tratta di un luogo a caso. Il Pugnale potrebbe infatti essere stato seppellito intenzionalmente dal suo proprietario nel campo di battaglia che lo vide impegnato a difendere i confini settentrionali di Roma dai “Reti”, o “Raeti”, una confederazione di tribù alpine stanziate in gran parte delle aree montuose tra le odierne Svizzera, Italia, Austria e Germania.
Il rinvenimento nelle vicinanze di numerosi altri manufatti appartenenti sempre a legionari romani confermerebbe l’ipotesi. Il manufatto fu seppellito intenzionalmente, come in un rituale. Il soldato potrebbe aver scelto di compiere quel gesto proprio in segno di gratitudine nono solo per la vittoria ma anche per non averci lasciato la pelle…
L’area è stata successivamente interessata da scavi sistematici condotti dal Servizio archeologico dei Grigioni insieme all’Università di Basilea e sono stati riportati alla luce centinaia di reperti archeologici sparsi su più di 35mila metri quadrati. Tra i reperti più suggestivi, punte di lancia, fionde di piombo, parti di scudi, monete e chiodi dei sandali dalla suola pesante.
Il pugnale è stato attentamente restaurato rivelando una ricca decorazione di argento intarsiato e ottone. La sua impugnatura a forma di croce lo data tra il 50 a.C. e l’anno 0. Apparterrebbe a una tipologia estremamente rara di cui si conoscono solo altri quattro esemplari di cui uno proveniente dall’accampamento romano di Vindonissa, nel Canton Argovia.