Si tratta di missili capaci di viaggiare a velocità superiori a mach 5, difficili da individuare per il nemico, e impossibili da neutralizzare con i normali sistemi antimissile. Tutte le superpotenze li vogliono, ma è presto per dire come cambieranno gli equilibri di potere del pianeta.
Definire cosa sia un dispositivo ipersonico è facile: si tratta di qualunque mezzo progettato per il volo all’interno dell’atmosfera terrestre e capace di raggiungere velocità ipersoniche, cioè superiori almeno di cinque volte alla velocità del suono. Perché distinguerli da quelli supersonici? È presto detto: il volo supersonico designa tutte le velocità superiori a quella del suono comprese tra mach 1 e mach 5, al di sopra delle quali subentrano nuove caratteristiche di aerodinamica, progettazione dei motori e resistenza degli scafi necessarie per propellere e mantenere in volo un velivolo o un missile, e per sottolineare queste differenze si parla di volo ipersonico.
Se i vantaggi di un missile ipersonico sui competitor attuali è evidente, il problema è che per viaggiare a quelle velocità, mantenendo al contempo un’alta manovrabilità, servono tecnologie complesse e costose. Nuovi materiali in grado di sopportare pressioni e temperature altissime. E sistemi di propulsione incredibilmente complessi. Attivare un motore in grado di spingere un missile a velocità ipersoniche a tentare di accendere un fiammifero con un vento che soffia a oltre tremila chilometri orari. Il tipo di propulsore capace di una simile impresa è chiamato scramjet (o supersonic combustion ramjet), ed è capace di funzionare come un motore a reazione, ma utilizzando come comburente dell’aria che entra nel motore a velocità supersonica. E questo apre un ulteriore difficoltà: i motori scramjet possono attivarsi solamente dopo aver superato, in qualche altro modo, la velocità del suono.
Missili ipersonici: di cosa si tratta?
Definire cosa sia un dispositivo ipersonico è facile: si tratta di qualunque mezzo progettato per il volo all’interno dell’atmosfera terrestre e capace di raggiungere velocità ipersoniche, cioè superiori almeno di cinque volte alla velocità del suono. Perché distinguerli da quelli supersonici? È presto detto: il volo supersonico designa tutte le velocità superiori a quella del suono comprese tra mach 1 e mach 5, al di sopra delle quali subentrano nuove caratteristiche di aerodinamica, progettazione dei motori e resistenza degli scafi necessarie per propellere e mantenere in volo un velivolo o un missile, e per sottolineare queste differenze si parla di volo ipersonico.
Due possibili approcci:
Se i vantaggi di un missile ipersonico sui competitor attuali è evidente, il problema è che per viaggiare a quelle velocità, mantenendo al contempo un’alta manovrabilità, servono tecnologie complesse e costose. Nuovi materiali in grado di sopportare pressioni e temperature altissime. E sistemi di propulsione incredibilmente complessi. Attivare un motore in grado di spingere un missile a velocità ipersoniche a tentare di accendere un fiammifero con un vento che soffia a oltre tremila chilometri orari. Il tipo di propulsore capace di una simile impresa è chiamato scramjet (o supersonic combustion ramjet), ed è capace di funzionare come un motore a reazione, ma utilizzando come comburente dell’aria che entra nel motore a velocità supersonica. E questo apre un ulteriore difficoltà: i motori scramjet possono attivarsi solamente dopo aver superato, in qualche altro modo, la velocità del suono.