Mi presento; so che molto probabilmente non importerà a nessuno chi io sia o cosa faccio nella vita ma come "sfogo" lo scrivo lo stesso, un po' anche per rendermi conto di chi sono.
Sono una ragazza, all'apparenza forte, sicura di sé o insomma una che non ha paura di niente, ma in verità ogni mattina mi sveglio e stampo sul mio viso un sorriso falso e mi faccio forza per passare un'altra giornata.
Ho tantissime paure: degli insetti, delle persone, del buio che alla fine ce l'ho dentro, di essere antipatica, pesante e rompi palle.
La mia vita sembra perfetta da fuori: ho due genitori che mi vogliono bene ma che non sento "miei", ho una bella casa ma a volte mi sento rinchiusa in essa perché non ho altri posti dove andare, ho una vita strana e poco bella che all'esterno sembra un portagioie.
Per superare tutto questo, fumo, piango e la gente non lo sa, o meglio sa solo che fumo, e mi continuano a ripetere che fa male.
Insomma sono una ragazza danneggiata, stanca di tutto, insicura, depressa e distrutta.
Sono un vero e proprio disastro, ma non uno splendido disastro, come il libro, sono un disastro vero e proprio, di quelli dai quali bisogna tenersi alla larga e con i quali le persone non vogliono avere a che fare.
Nel passato sono sempre stata quella invisibile, quella che veniva derisa, presa in giro per il suo aspetto da "santa", quella che si vestiva bene per sembrare più carina ma ho capito che non serviva a niente.
Ora ho 17 anni, sono lo stesso invisibile, ma ora lo sono per scelta.
Sono una ragazza a cui piacere passare le sere a casa con un film, il ragazzo giusto, i pop-corn e la coca-cola, e se mi cerchi basta che trovi la ragazza con la felpa larga, i capelli tirati su, le cuffiette e la cicca in mano, oppure potresti trovarmi con un po' di persone, e guardando bene, sono quella che parla troppo velocemente, con un sorriso finto; la bocca ride ma gli occhi no, i miei occhi sono bui, scuri e spenti.
Cercami tra la folla, difficilmente mi noterai, nessuno mi nota mai, nessuno si cura di me, e ho capito che anch'io devo smetterla di curarmi degli altri.
Sono una ragazza, all'apparenza forte, sicura di sé o insomma una che non ha paura di niente, ma in verità ogni mattina mi sveglio e stampo sul mio viso un sorriso falso e mi faccio forza per passare un'altra giornata.
Ho tantissime paure: degli insetti, delle persone, del buio che alla fine ce l'ho dentro, di essere antipatica, pesante e rompi palle.
La mia vita sembra perfetta da fuori: ho due genitori che mi vogliono bene ma che non sento "miei", ho una bella casa ma a volte mi sento rinchiusa in essa perché non ho altri posti dove andare, ho una vita strana e poco bella che all'esterno sembra un portagioie.
Per superare tutto questo, fumo, piango e la gente non lo sa, o meglio sa solo che fumo, e mi continuano a ripetere che fa male.
Insomma sono una ragazza danneggiata, stanca di tutto, insicura, depressa e distrutta.
Sono un vero e proprio disastro, ma non uno splendido disastro, come il libro, sono un disastro vero e proprio, di quelli dai quali bisogna tenersi alla larga e con i quali le persone non vogliono avere a che fare.
Nel passato sono sempre stata quella invisibile, quella che veniva derisa, presa in giro per il suo aspetto da "santa", quella che si vestiva bene per sembrare più carina ma ho capito che non serviva a niente.
Ora ho 17 anni, sono lo stesso invisibile, ma ora lo sono per scelta.
Sono una ragazza a cui piacere passare le sere a casa con un film, il ragazzo giusto, i pop-corn e la coca-cola, e se mi cerchi basta che trovi la ragazza con la felpa larga, i capelli tirati su, le cuffiette e la cicca in mano, oppure potresti trovarmi con un po' di persone, e guardando bene, sono quella che parla troppo velocemente, con un sorriso finto; la bocca ride ma gli occhi no, i miei occhi sono bui, scuri e spenti.
Cercami tra la folla, difficilmente mi noterai, nessuno mi nota mai, nessuno si cura di me, e ho capito che anch'io devo smetterla di curarmi degli altri.