Due milioni di citazioni: Babbo Natale ha un'ottima reputazione sul web, con il 92% dei contenuti immediatamente associati al suo nome positivi. E come potrebbe essere altrimenti? Reputation Manager – attraverso l'applicazione my-reputation.it – si è divertito a calcolare la reputazione online del personaggio, monitorando tutti i contenuti associati sui motori di ricerca. Il bonario vecchietto che porta i regali, in verità, è anche sui social network: la sua Fan Page conta quasi 150 mila like, ma non è molto aggiornata, forse per il troppo da fare. Il suo account Twitter @_BabboNatale ha 3.200 follower, ma è più attivo: gli utenti infatti invitati ad inviare i loro desideri attraverso l'hashtag #dilloababbonatale.
Tornando a Google, tra le ricerche correlate ci sono "indirizzo" e letterina". Tra i primi dieci video associati al suo nome su YouTube ci sono due episodi del popolarissimo cartone animato "Peppa Pig" in cui arriva Babbo Natale, la corsa delle renne in Lapponia e un filmato amatoriale di una bimba che invia una video-letterina. C'è anche un video ironico dove Babbo Natale viene sorpreso in dieci situazioni ridicole e imbarazzanti, come rubare un pc nella casa dove ha appena lasciato i regali. Oppure uno in cui viene mostrato un Babbo Natale scacciato da una casa come se fosse un ladro.
In molti, poi, cercano la storia di Babbo Natale, che in realtà altri non è che san Nicola, vescovo nato verso il 270 a Pàtara in Licia, la regione dell'odierna Turchia dove oggi si trova Antalya. Di lui si dice di tutto. Non solo combatteva povertà e carestie, ma l'agiografia ricorda anche come abbia placato una tempesta in mare, resuscitato tre scolari uccisi da un oste, salvato tre sorelle dalla prostituzione donando al padre tre sacchetti d'oro da usare come dote. E alla sua morte, il 6 dicembre, iniziano i pellegrinaggi. Nel 1087, un gruppo di 62 marinai baresi partono per una spedizione a Myra, diventata musulmana, per portare le spoglie a Bari, dove il suo aiuto è assai richiesto, ma da sempre la resurrezione dei tre scolari gli valse la fama di Santo dei Bambini. Ed era così amato che presto prese la qualifica di Santo che porta i doni.
Non si sa quando furono consegnati i primi regali in nome del vescovo. Forse in Francia nel XII secolo, mentre a Strasburgo nel 1480 un benefattore il 6 dicembre vestiva i panni di San Nicola e faceva doni ai bambini. In Germania comparve Knecht Ruprecht, un piccolo aiutante di Babbo Natale, ma è la tradizione olandese che ha posto il primo passo perché il santo turco si trasformasse nel Babbo Natale che conosciamo oggi. Secondo la tradizione dei Paesi Bassi Sinterklaas vive in Spagna tutto l'anno e annota sul suo libro rosso tutto quello che di bene o male fanno i bambini. A novembre è pronto a partire insieme al suo aiutante Zwarte Piet, un piccolo servo moresco con cui la notte del 5 dicembre cavalca i cieli distribuendo i suoi regali. Per il marketing dovette aspettare gli americani portato dagli olandesi a Nuova York ancora con le fattezze del vescovo severo ritornò da oltreoceano nella sua versione Coca Cola, ovvero come lo conosciamo noi, barbuto, con una slitta trainata da renne e vestito in rosso e bianco.
In molti, poi, cercano la storia di Babbo Natale, che in realtà altri non è che san Nicola, vescovo nato verso il 270 a Pàtara in Licia, la regione dell'odierna Turchia dove oggi si trova Antalya. Di lui si dice di tutto. Non solo combatteva povertà e carestie, ma l'agiografia ricorda anche come abbia placato una tempesta in mare, resuscitato tre scolari uccisi da un oste, salvato tre sorelle dalla prostituzione donando al padre tre sacchetti d'oro da usare come dote. E alla sua morte, il 6 dicembre, iniziano i pellegrinaggi. Nel 1087, un gruppo di 62 marinai baresi partono per una spedizione a Myra, diventata musulmana, per portare le spoglie a Bari, dove il suo aiuto è assai richiesto, ma da sempre la resurrezione dei tre scolari gli valse la fama di Santo dei Bambini. Ed era così amato che presto prese la qualifica di Santo che porta i doni.
Non si sa quando furono consegnati i primi regali in nome del vescovo. Forse in Francia nel XII secolo, mentre a Strasburgo nel 1480 un benefattore il 6 dicembre vestiva i panni di San Nicola e faceva doni ai bambini. In Germania comparve Knecht Ruprecht, un piccolo aiutante di Babbo Natale, ma è la tradizione olandese che ha posto il primo passo perché il santo turco si trasformasse nel Babbo Natale che conosciamo oggi. Secondo la tradizione dei Paesi Bassi Sinterklaas vive in Spagna tutto l'anno e annota sul suo libro rosso tutto quello che di bene o male fanno i bambini. A novembre è pronto a partire insieme al suo aiutante Zwarte Piet, un piccolo servo moresco con cui la notte del 5 dicembre cavalca i cieli distribuendo i suoi regali. Per il marketing dovette aspettare gli americani portato dagli olandesi a Nuova York ancora con le fattezze del vescovo severo ritornò da oltreoceano nella sua versione Coca Cola, ovvero come lo conosciamo noi, barbuto, con una slitta trainata da renne e vestito in rosso e bianco.
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