Promemoria primo messaggio :
LONDRA – Che molti fumatori si illudano di trovare nella sigaretta un formidabile alleato contro lo stress è cosa ormai socialmente accettata. Ma che succede se ad attaccarsi all’odiata sigaretta sono bambini di appena 10 e 11 anni? In un articolo apparso sul Sun sono riportati i dati di una ricerca condotta sui bimbi delle scuole elementari britanniche alle prese con il primo esame importante.
I Sats, una sorta di test attitudinali che concorrono alla formazione del loro curriculum scolastico, mettono così tanto sotto pressione le giovani menti che non sono pochi i bambini sorpresi a fare uso di bevande energetiche o, nel peggiore dei casi, di sigarette.
Gli esami avranno inizio questa settimana. Uno studio condotto sugli alunni che hanno sostenuto i test lo scorso anno, rivela che il 43 per cento prima della prova non è riuscito a mandare giù nemmeno un boccone, per il nervoso. E il 2,5% di loro è addirittura ricorso all’uso di energy drink. E c’è chi è andato a sostenere l’esame completamente a digiuno, avendo solo fumato sigarette.
La dottoressa Emma Kenny, esperta in psicologia infantile per l’azienda di cereali Kellogg’s, che ha condotto lo studio, lancia l’allarme. Questi baby-smokers non stanno chiaramente ricevendo “il supporto emotivo e pratico vitale di cui hanno bisogno per attraversare un periodo così stressante”, ha detto.
LONDRA – Che molti fumatori si illudano di trovare nella sigaretta un formidabile alleato contro lo stress è cosa ormai socialmente accettata. Ma che succede se ad attaccarsi all’odiata sigaretta sono bambini di appena 10 e 11 anni? In un articolo apparso sul Sun sono riportati i dati di una ricerca condotta sui bimbi delle scuole elementari britanniche alle prese con il primo esame importante.
Gli esami avranno inizio questa settimana. Uno studio condotto sugli alunni che hanno sostenuto i test lo scorso anno, rivela che il 43 per cento prima della prova non è riuscito a mandare giù nemmeno un boccone, per il nervoso. E il 2,5% di loro è addirittura ricorso all’uso di energy drink. E c’è chi è andato a sostenere l’esame completamente a digiuno, avendo solo fumato sigarette.
La dottoressa Emma Kenny, esperta in psicologia infantile per l’azienda di cereali Kellogg’s, che ha condotto lo studio, lancia l’allarme. Questi baby-smokers non stanno chiaramente ricevendo “il supporto emotivo e pratico vitale di cui hanno bisogno per attraversare un periodo così stressante”, ha detto.