Ha avuto esito negativo l'ultimo ed ennesimo tentativo di soccorrere i due alpinisti bloccati sotto le Grandes Jorasses - massiccio del Monte Bianco - da parte del Peloton d'haute montagne di Chamonix.
La strategia prevedeva di trasportare i soccorritori con l'elicottero fino alla punta Walker, a 4.200 metri di quota, da dove avrebbero potuto scendere lungo la via normale fino a raggiungere la zona rocciosa in cui si presume che si trovino i due scalatori. Il tentativo non e' andato a buon fine a causa dell'elevata quantita' di neve in quota - oltre un metro - che rende impossibile effettuare quel tratto di discesa a piedi in sicurezza (il pericolo valanghe e' molto elevato vista la pendenza dei luoghi).
Le nuvole basse e il forte vento in quota che impediscono il volo agli elicotteri e le condizioni proibitive sulla montagna (accumuli di neve con elevato pericolo di valanghe) ostacolano ancora i soccorsi dei due alpinisti francesi - la guida Olivier Sourzac e la cliente Charlotte De Metz - ormai da 5 giorni bloccati a 4.000 metri sotto le Grandes Jorasses (massiccio del Monte Bianco).
Il maltempo ha intrappolato, su una stretta cornice di roccia a 4.050 metri di altitudine, la guida alpina di Chamonix Olivier Sourzac, di 47 anni, e la sua cliente parigina Charlotte Demetz, 44enne esperta scalatrice del Club Alpin Francais, in un incubo fatto di bufere di neve e temperature glaciali che potrebbero aver raggiunto anche i 25 gradi sotto lo zero.
E venerdì pomeriggio, nella loro ultima comunicazione telefonica, avevano proprio riferito di aver scavato una buca nella neve. "Un metodo - commenta il medico - conosciuto dagli alpinisti esperti come loro, a volte un salvavita".