Piovuto da chissà quale paese delle meraviglie, Leo Messi ha infilato la mano nella valigetta del mago e ha squadernato sul prato del Camp Nou due prodigi di valore smisurato. Un sinistro indovinato da fuori area e un sublime pallonetto, un arcobaleno andato a scolorare oltre il tuffo di Neuer.
Era il Camp Nou e sembrava il parco dei divertimenti. Così, la semifinale di andata della Champions l’ha il Barcellona di Luis Enrique, piegando il Bayern Monaco di Pep Guardiola per 3-0 davanti a oltre 90 mila persone riversatesi nel mare del Camp Nou. A timbrare la sentenza, nel finale, ha provveduto Neymar, freddo a visuale libera. Prenotato insomma l’accredito per la finale di Berlino, già fissata in agenda per sabato 6 giugno. Insomma, la creatura magica blaugrana ha teso una trappola al suo antico padre, e questo non può che risultare un’ovvia conseguenza, se si può disporre di un fuoriclasse assoluto come Leo Messi. Ora il Bayern avrà cinque giorni per andare in cantina e cercare l’abito migliore per la sfida di ritorno dell’Allianz Arena.
Riguardando la strisciata della partita, brillano ancora le occasioni fallite da Lewandowski, da Neymar e da Suarez in avvio; la stupenda prova offerta da Neuer; l’andare e tornare di Rakitic in mediana, un pendolo infinito. Per larghi tratti le due squadre si sono annullate, poi ad intagliare la difesa tedesca ha badato Messi, che ha festeggiato la centesima gara europea riuscendo nell’acrobazia di sorpassare Cristiano Ronaldo al vertice della classifica dei marcatori della Champions con 77 gol. È vero, Guardiola non poteva schierare Robben, Ribery, Alaba, Badstuber, tutti infortunati: eppure la squadra è parsa stanca, sfilacciata, perfino zavorrata sul piano mentale. Martedì sera al Bayern non sarà restituito nulla: dovrà essere quindi Guardiola a sottrarre ogni sovrastruttura negativa all’impianto e a sostituirla con una iniezione di ossigeno psicologico. Missione impossibile, missione da maghi: da un lato Leo; dall’altro Pep. (Il Messaggero)
Cosa ne pensi? Di' la tua!