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Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

«Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar?». La platea riunita per ascoltare i membri del Comitato olimpico nazionale resta in silenzio. Un silenzio spezzato solo dalle parole e dalla commozione di Abdi Bile, che dopo il trionfo di Mo Farah (atleta britannico di origine somale) all'Olimpiade di Londra 2012, chiede di Samia.

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L'EROE - Anche Abdi è un atleta, un eroe per i somali, visto che ai Mondiali di Roma, nel 1987 ha vinto un oro nei 1500 metri ed è stato il primo atleta somalo a farsi notare nell'atletica leggera. Abdi ha parlato di una sua connazionale, Samia Yusuf Omar, la più grande di sei figli di una famiglia di Mogadiscio cresciuta, come i suoi fratelli, in povertà. Nel 2008, questa ragazza piccola e gracile, partecipò alle Olimpiadi proprio in rappresentanza della Somalia. Nata nel '91, figlia di una fruttivendola e di un uomo ucciso da un proiettile d'artiglieria, questa ragazza era riuscita con molti sacrifici a partecipare alla gara dei 200 metri femminili di Pechino 2008. Era arrivata ultima, 32 secondi di sforzo a cui nessuno fece caso, ma che la riempirono di gioia e soddisfazione. Tornò a Mogadiscio felice: «È stata un'esperienza bellissima, ho portato la bandiera somala, ho sfilato con i migliori atleti del mondo». Quattro anni dopo, il destino le ha riservato una storia completamente diversa.

LA STORIA - «Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar? – ha chiesto Abdi nei pochi giorni che mancano alle elezioni presidenziali somale -. La ragazza è morta… morta per raggiungere l'Occidente. Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un'atleta bravissima. Una splendida ragazza». Su YouTube, nel video della sua gara a Pechino, i messaggi di cordoglio degli utenti come unica conferma di una storia crudele e difficile da verificare, ma che la scrittrice italiana di origine somala Igiaba Scego ha scelto di raccontare su Pubblico, mettendola in parellelo con i trionfi di un altro somalo dal diverso destino. Mo Farah, arrivato da rifugiato in Inghilterra, è diventato oggi un eroe nazionale dopo aver dominato a Londra le sue due discipline, i 5 e 10 mila metri. «Siamo felici per Mo, è il nostro orgoglio – ha aggiunto Abdi Bile – ma non dimentichiamo Samia».

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

poverina Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia 3755781698

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

povera

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

E' morta inseguendo il suo sogno..

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Già..povera.. Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia 1223442079

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Germo ha scritto:
E' morta inseguendo il suo sogno..

E' si

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

poveretta

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Azz Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia 3755781698

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Che brutta cosa, la povertà...

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Leakson si meno male che non siamo nati nel 23

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Poverina çç

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

mi dispiace un sacco :'(

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

Sì, avevo sentito.
Mi spiace..

Re: Partecipò alle Olimpiadi 2008, è morta su un barcone per l’Italia

è la vita...
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