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"Libro di Habbo" "Le chiavi della vendetta" Ep.9 L'amore ritrovato

???: "Se questo è ciò che davvero vuoi, perché sento nelle tue parole e in ciò che traspare della tua anima che questo è uno dei tuoi ultimi desideri, perché so che lui è stato il tuo primo, unico ed ultimo amore. Allora ti ripeto la domanda: vuoi davvero rincontrarlo per l’ultima volta?" -non ci pensò due volte, non se lo fece ripetere allo sfinimento, disse immediatamente di sì, una risposta convinta più di tutte le altre, una delle poche certezze che gli erano rimaste-.

Quella camera occludente che era il suo armadietto mutò in foresta, tutto intorno vi erano alberi e prati fioriti mentre alle spalle del giovane vi era una casa, molto appartata ma confortevole e graziosa: una tipica casa in campagna. Un vialetto in pietra bianca collegava la strada principale con il cortile d’ingresso ed una donna era lì posizionata, intenta ad annaffiare i meravigliosi gerani che aveva proprio lì davanti, una signora non troppo avanti con l’età, poteva avere sui quarant’anni e se fossero stati di più, l’età anagrafica avrebbe mentito. Edo non poteva ovviamente essere visto perciò, con molta sicurezza, ormai abituato al suo essere invisibile, si incamminò verso la porta d’ingresso e passò oltre la donna per avvicinarsi al portone ed attraversarlo da parte a parte:

Teresa: "Buongiorno anche a lei! L’educazione la vogliamo far entrare in questa casa oppure no?" -Edo si meravigliò delle parole direttamente espresse a lui da parte della donna, non gli sembrava essere vero, non credeva a ciò che ebbe sentito, credeva piuttosto che tutto fosse irreale, non poté mai pensare che lo spirito, che fino a qualche momento fa gli aveva fatto passare le dannazioni dell’inferno, adesso lo aveva momentaneamente riportato in vita per fargli vivere un solo momento di gioia e felicità nel post-mortem- "Allora? Vuole continuare a comportarsi da persona incivile? Crede davvero di poter entrare in casa mia con un tale sgarbo nei miei riguardi?!" -la donna si mosse verso Edo, intenta ad afferrarlo per il polso e portarlo via dal cortile di casa sua, ormai ostinatasi nel non volerlo lasciar entrare-.

Improvvisamente la donna cadde a terra, come svenne di colpo, senza una precisa spiegazione, senza nessun preciso sintomo che potesse far scattare nella donna in primis un qualche segno di sospetto: nessuna palpitazione, nessun offuscamento della vista, una normale colorazione del viso, nulla di nulla.

???: "Quella donna parlava troppo, non sa che sto facendo uno sforzo immondo per far protrarre la tua presenza nel mondo dei viventi dal regno dei morti.." -Edo si osservò intorno stupefatto e confuso-

Edo: "Mi stai dicendo che adesso è come se fossi un vero e proprio vivente? Posso toccare le cose.." -mosse la sua mano e la posò sulla parete in legno bianco, sentendone le schegge e la ruvidezza- "Posso vedermi, la gente può vedermi.." -osservò la donna svenuta a terra- "Non posso crederci.." -ancora rimase in lui una certa sorta di confusione generale- "Ti ringrazio.. Grazie.. Grazie.. Grazie!" -la porta di casa era socchiusa perciò non ebbe la necessità di suonare, la spalancò immediatamente, si guardò intorno e non c’era nessuno se non la TV accesa e la pentola sul gas-.

Vide delle scale che portavano ad un piano superiore perciò suppose che lì ci fossero le camere da letto e quindi vi era in esse la maggior probabilità di trovare Ludovico. Corse velocemente, fece quei gradini sentendone ogni cosa, a piedi scalzi, libero dal sollevamento da terra delle scarpe proprio perché desideroso di sentire ciò che stava iniziando a dimenticare. Arrivò nel corridoio al piano superiore, si voltò e trovò una porta socchiusa anch’essa con dei rumori che provenivano dal suo interno. Camminò verso di essa, gli arrivò davanti e la aprì lentamente, ascoltando il cigolio di essa: vi era Ludovico, disteso sul letto intento ad ascoltare musica e gli occhi chiusi, con solo la testa che si muoveva a ritmo della canzone che solo esso sentiva. Non si era reso conto della presenza di Edo, ma quest’ultimo non aveva assolutamente intenzione di spaventarlo con un tocco improvviso, eppure non era solo quello; aveva anche paura, non sapeva come comportarsi, sapeva di dover confessare tutto, che quella era la sua unica ed ultima possibilità che gli era rimasta da giocarsi appieno.

???: "So a cosa stai pensando e ti ordino di non pensarci ulteriormente.." -Edo alzò la testa verso l’alto, voltandola a destra e sinistra- "Non osare pensare che io abbia fatto tutto questo solo per fartelo vedere perché avresti potuto farlo anche senza il mio diretto aiuto, come è stato per Gabriella e come è stato per tuo padre.. Questa volta è diverso, tu lo hai voluto diverso, non sono stato io ad essere benevolo con te, sei stato tu ad indurmi a fare questo solo perché hai seguito il tuo cuore e io con te appresso.. Hai desiderato da sempre, da quando lo hai conosciuto, di potergli parlare in altri termini, di poter confessare quei sentimenti che ti porti dentro da troppo per i miei gusti, seppur io non possa permettermi di essere un romantico patetico, eppure per un certo senso lo sono anch’io.." -mentre lo spirito parlava, Edo continuò a guardare il disteso e spensierato Ludovico, ignaro di tutto- "Voglio che tu adesso ti faccia sentire da lui, voglio che tu lo baci, voglio che tu faccia quello che hai sempre voluto fare, voglio che tu ti senta di farlo perché te lo dico e perché sai che sei tu stesso in primis a dirtelo, perciò muoviti!" -Edo timidamente si avvicinò alla gamba di Ludovico, allungò la mano sentendone il calore e finalmente la appoggiò su di essa, percependone i peli numerosi ma al contempo la liscezza-.

Il ragazzo riaprì gli occhi e si tolse velocemente le cuffie rimanendo sorpreso della presenza lì di Edo, ormai cresciuto e mai dimenticato, seppur esso ebbe subito numerose trasformazioni fisiologiche date dallo scorrere del tempo, ma lo stesso fu per Ludovico, molto cambiato agli occhi del giovane defunto.

Ludovico: "Ma cosa ci fai qui?! O mio Dio che sorpresa!" -e commentò lo spirito-

???: "Mai che nominassero il diavolo, lo disprezzano così tanto?" -rispose Edo al giovane e alla sua domanda-

Edo: "Sto per partire, sono riuscito a trovarti e finalmente a rivederti dopo tanto tempo!" -parlarono per un po’ seppur il tempo stesse stringendo, non era poi così abbondante, ma lo spirito non poté interrompere furiosamente quella rimpatriata, non poteva spezzare quel legame che si era da poco ricreato, seppur prima o poi avrebbe comunque fatto male, ancor più male al passare di maggior tempo-.

Parlarono del più e del meno, inutile riportare ogni singola parola da loro detta, immaginatela come una classica discussione tra due ragazzi, che non si sono visti da ormai 2 anni, fortemente legati: o meglio, pensatela così. Cosa potrebbe scaturire in voi se il vostro migliore amico o la vostra migliore amica vi stesse lontani per due lunghi anni, senza neanche un messaggio, senza uno straccio di chiamata, senza il nulla del nulla se non il silenzio da ambedue le parti, cosa provereste? Immagino tristezza, mancanza di quella parte delle vostre conoscenze che, per così dire, usate per sfogarvi, confessare il male e il bene, un forte vuoto, l’assenza di una fonte di divertimento e spasso, insomma per generalizzare il tutto: vi manca un pezzo di anima. Questo forse è ciò che proverei io, in prima persona, è probabile che siano le stesse sensazioni che potrebbero provare tante altre persone, ma al contempo tante altre ancora potrebbe sentire emozioni diverse, accettabili anch’esse perché nessuno è stato fatto con lo stampino dei pasticcini, ognuno è bello perché diverso. Eppure per Edo e Ludovico non fu così, non hanno provato le mie stesse sensazioni, perché il loro legame era diverso: loro non erano migliori amici, ma bensì amanti segreti di un segreto sentimento perpetuamente celato. Questa fu l’occasione, questa volta lo spirito c’era, forse Edo avrebbe ricevuto un brutale rifiuto ma il tentativo è ciò che conta perché per lui quella persona che aveva davanti, tanto dolce e gentile, rimasto così proprio come lo aveva conosciuto, lo faceva sentire vivo e seppur i suoi sentimenti non fossero stati ricambiati, la felicità di averglielo detto prima dell’addio finale, quella non gliel’avrebbe tolta nessuno, neanche la più affilata falce mietitrice o il più freddo dei no. Parlarono per un po’ ma l’ora fu giunta, non c’era più spazio per il divagare, non poterono più chiacchierare liberamente perché lo spirito richiamò a sé Edo, il tempo stava per scadere e la sua possibilità si stava riducendo al minimo:

???: "Interrompo. È giunta l’ora di chiudere il teatrino e di fare i saluti finali giovane, non possiamo campeggiare ancora per molto!" -Edo se ne rese conto, seppe riconoscere il tanto tempo trascorso e lo sforzo dell’invisibile spirito perciò capì al contempo che era arrivato il momento di chiudere al meglio quella lunga conversazione, o meglio, sembrava fosse passato chissà quanto tempo, ma stavano parlando soltanto da 15 minuti, ma come una bolla temporale li aveva circondati e aveva paralizzato quegli attimi dolci e rincuoranti-

Edo afferrò così, improvvisamente, la mano del sorridente Ludovico, con sorpresa da parte di quest’ultimo che però non si ritrasse o chiese spiegazioni:

Edo: "Senti Ludo.. è da quando ci siamo conosciuti che volevo dirti queste cose ma è soltanto da pochi attimi che mi sono sentito di farlo.. Ho sempre tenuto tutto dentro, ho sempre avuto paura della mia stessa ombra, ho temuto per me stesso, per te e per altri, ho sempre pensato che ciò che accadesse a me poteva riversarsi anche su chi volevo bene, mi sono sempre illuso del fatto che quell’inferno che avevo intorno un giorno o l’altro sarebbe scomparso, tutta la cattiveria sarebbe sparita, ma vivevo di fantasia. Oggi, finalmente, dopo tutto questo tempo, mi sento di confessarti quelli che sono da sempre stati i miei veri sentimenti nei tuoi riguardi.." -aspettò per qualche attimo prima di continuare affinché potesse mettere a fuoco le parole che stava per pronunciare seppur Ludovico aveva già capito dove Edo volesse andare a parare ed un piccolo sorrisetto che comparve sul suo volto ne fu la prova- "Quando ti conobbi ho riconosciuto subito quanto tu fossi buono e generoso, eri diverso dagli altri proprio per questo, facevi sembrare la vita così bella seppur in realtà fosse così brutta, o almeno questo è ciò che facevi credere e sperare a me, un’illusione bella, utile ed indispensabile perché è grazie a quella stessa illusione che sono andato avanti sino ad oggi, affrontando quelle avversità dalle quali tu mi hai protetto per ben 3 anni ma che poi hai lasciato me da solo a farlo, a difendere me stesso.. Questo te lo rimpiango.. Sapevi che non ne ero in grado, non lo sono mai stato, né con te né senza di te al mio fianco.. Ma ormai il passato è passato, oggi voglio dirti che quella mano che mi hai concesso, quella richiesta d’aiuto mai rifiutata, quel supporto mai negato, quella sola parola di conforto che mi dicevi ogni giorno mi ha fatto innamorare di te, mi ha portato a covare qualcosa di più dell’amicizia: l’ho capito finalmente e sono qui a dirtelo. Il mio cuore batteva appena ti avvicinavi e pochi attimi dopo aver parlato si come rilassava, sentivo una sensazione attraversare il mio corpo, come una scarica di adrenalina che partiva dalla testa e finiva ai piedi. Mi sono ingannato per qualche tempo, pensavo “ma come puoi provare attrazione per lui”, ostentavo il fatto che ciò che provavo fossero delle menzogne che il mio stesso corpo mi proponeva e io volevo accettarle perché mi sembrava sbagliato amarti, sembrava così sbagliato ma così bello allo stesso tempo.. Quando mi abbracciavi per salutarmi la mattina, beh, quello per me non era un semplice abbraccio dato ad un amico qualunque, era qualcosa di davvero profondo, un qualcosa che mi dava la forza e l’energia per affrontare il resto della giornata, la stessa forza che molte volte mi toglievano appena mettevo piede in quella scuola.. Ti ho sempre trovato, per 3 anni ho sempre visto il tuo sorriso per mi raddolciva l’anima, mi metteva di buon umore e mi aiutava ad affrontare anche quel nuovo giorno, eppure questo tu lo facevi senza neanche accorgertene, non potevi mai pensare di avere tutti questi effetti positivi su di me, su una sola persona insignificante come me.." -continuò mentre non si accorse che lo spirito era pronto a vomitare se solo ne avesse avuto la possibilità divina e Ludovico gli afferrò entrambe le mani guardandolo dritto negli occhi con lo stesso sorriso tanto acclamato dal giovane cantore- "Non voglio e non posso tirarla troppo per lunghe perciò posso dirti che con tutto questo, tutte queste parole, tutte queste considerazioni, tutti gli anni passati insieme, non hanno fatto altro che alimentare il mio amore per te perché sì io ti amo, non me ne vergogno, non posso vergognarmi più di nulla dopo tutto quello che ti ho detto, non posso e non voglio ancora una volta, perché questo è quello che sono, perché tu sei ciò che di più ho amato nella mia vita, fatta eccezione per altre persone a me care, perché purtroppo non ho potuto godermi la tua presenza per lungo tempo perché se avessi avuto il coraggio di confessarti tutto ciò prima di questo momento forse le cose sarebbero andate diversamente.." -pensò che l’amore avrebbe potuto salvarlo, se avesse confessato tutto questo a Ludovico prima che lui se ne andasse, forse la strage della sua morte non sarebbe mai avvenuta e lui sarebbe ancora vivo mentre tutti questi risentimenti che abbiamo visto fino a questo momento sarebbero a loro tempo morti e mai risorti nell’animo del ragazzo-.

Edo abbassò il capo con il magone fermo in gola e così, appena si ebbe zittito il giovane, Ludovico prese parola e rispose a quello appena detto dal ragazzo:

Ludovico: "E’ difficile adesso risponderti.." -Edo pensò subito che la risposta da parte di Ludovico sarebbe stata un no secco, ma era pronto anche a quella evenienza, in ogni caso, o un sì o un no non avrebbe cambiato di certo le cose, lui avrebbe continuato a perpetuare nella morte all’insaputa di Ludovico- "Hai detto già tutto non so che dirti ahah!" -sembrò accendersi una speranza negli occhi dell’interlocutore- "Non mi sono mai soffermato su quelli che fossero i miei sentimenti per le persone, o meglio, non ho mai pensato a cosa fosse l’amore, non sono mai riuscito a distinguerlo forse perché non l’ho mai conosciuto.. Ho sbagliato anch’io a non dirti nulla, a non farti presente che sentivo strane emozioni quando ero con te, ma non sapevo cosa fossero.. Ora l’ho capito, l’ho capito con la mia nuova ragazza, anche con lei belle battaglie prima di capire che fosse quella giusta e che provassi qualcosa che andasse al di là dell’amicizia.." -Edo non ci rimase male, comprese che andare avanti era l’unica cosa possibile da fare per due persone che non avevano confessato i loro reciproci sentimenti e proprio per questo fu ulteriormente contento del fatto che Ludovico si fosse rifatto una vita con una persona che lo amava e che ricambiava quella gentilezza e bontà che quel ragazzo trasudava- "Ora ho capito che ciò che provavo per te è lo stesso che provo per la mia ragazza oggi.." -si guardarono reciprocamente negli occhi- "Credo che l’unica cosa da fare ora sia.." -si avvicinò al suo volto mentre Edo rimase fermo e immobile, inconsapevole di ciò che stesse per accadere, inconscio della situazione che si era venuta a creare-.

Scattò il bacio! Finalmente i due riuscirono a congiungere le loro labbra una su l’altra, finalmente riuscirono a colmare il pieno del loro sentimento, represso o non compreso, per una durata di ben 3 anni, non considerando il periodo di due anni in cui si persero le tracce dell’uno e dell’altro. Fu un bacio intenso, molto sentito e prolungato, sembrava come il compiersi della vita di entrambi, dare sfogo ad un amore come un altro, senza barriere, senza filtri, senza vergogna, perché vergognarsi dell’amore per qualcuno è qualcosa di assolutamente stupido! Perché provare una forte emozioni per l’altra persona, che sia uguale o opposta al proprio genere, è un qualcosa che non merita repressione ma solo e soltanto ascolto: bisogna ascoltare ed imparare ad ascoltare il proprio cuore, perché per quanto esso sia fragile, per quanto sia soggetto ad una miriade di sbattimenti, è pur sempre il miglior consigliere, ascoltarlo o zittirlo, questo sta a noi deciderlo, una volontà che proviene dal cervello e non dal cuore, un volere, un potere, che abbiamo la possibilità di applicare perché solo noi sappiamo cosa sia giusto o sbagliato fare, cosa sia più adatto e cosa inadatto, cosa sia benevolo e cosa sia dannoso per noi stessi e per nessun altro. Tutto deve avere una fine, anche l’amore ha il suo punto culmine, il suo livello più alto, seppur proprio lì si mostra nella sua pienezza, dobbiamo saper rinunciare a ciò che mai vorremmo rinunciare: lo spirito sottrasse l’anima di Edo allo spettro vivente. Il ragazzo percepì inizialmente un peso, un macigno posto sul petto che tentava di spiccare il volo, di lasciare il suo corpo; al secondo stadio le labbra poggiate su quelle di Ludovico non furono più percepite, sentì chiaramente lo svanire del suo corpo morto materializzato; al terzo stadio il distacco terreno: sentì chiaramente la sua elevazione spiritica, portando il suo corpo a svanire dal mondo terreno e a ritornare a pieno titolo in quello dei morti, con il ruolo di spirito osservatore, quello che era prima della materializzazione e l’esplicazione del suo desiderio amoroso; al quarto stadio lo svenimento di Ludovico e il risveglio della madre, per tutto il tempo rimasta sull’uscio della porta, accasciata a terra, svenuta anch’ella per volere dello spirito.

???: "Prima o poi doveva finire.." -osservando il corpo svenuto di Ludovico, disteso sul suo letto- "Non preoccuparti per lui, starà bene e soprattutto ricorderà il momento come se fosse stato un sogno, non dimenticandolo come accade con gli altri.." -ma Edo era sereno, era finalmente sereno. Era riuscito, con un semplice bacio e complesse parole, a riottenere quella tranquillità volata via, sgozzata, oppressa, come il suo corpo appeso al canestro della Palestra della Justice Accademy, dove esso si suicidò-.

Lo spirito, senza troppi riguardi, il suo essere non gli permetteva troppi indugi con le parole, non gli permise essere troppo “sdolcinato”, troppo comprensivo, troppo altruista: non gli era permesso e non voleva farlo. Chiese ad Edo se fosse pronto perché il viaggio non è affatto concluso, c’è ancora un mondo da esplorare, una realtà molto più amara e cruda rispetto a quella vissuta sino a questo momento. Il ragazzo rispose con un sì convinto perché ancora non era a conoscenza della tristezza che avrebbe provato di lì a poco. Lo spirito disse ad Edo di avvicinarsi alla finestra della camera di Ludovico, mentre si vide la madre risalire le scale e soccorrere il figlio svenuto per qualche strano motivo: Edo giunto alla finestra, si voltò verso l’amato, sorrise e fu catapultato al di fuori dell’abitazione, in volo verso una destinazione sconosciuta

Re: "Libro di Habbo" "Le chiavi della vendetta" Ep.9 L'amore ritrovato

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