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30 anni fa... THE WALL dei Pink Floid
Chi ricorda "The Wall dei Pink Floid"? E la storia che ci sta dietro?
9 NOVEMBRE 1989 una data storica
NOVEMBRE 2019 Sembrano un arcobaleno sospeso nel cielo sopra Berlino, i 30 mila messaggi, scritti su pezzi di tela colorata e sorretti da un'immensa rete da pesca, che sventolano davanti alla Porta di Brandeburgo. È la poetica installazione artistica "Visions in motion" dell'artista di Los Angeles Patrick Shearn, che anticipa le celebrazioni per i trent'anni dalla caduta del muro, avvenuta il 9 novembre del 1989.
"In genere le mie opere sono astratte, ma stavolta sentivo fortemente che dovevo realizzare un'opera partecipativa, cui tutti prendessero parte scrivendo un messaggio perché il muro è stato abbattuto dall'impegno collettivo", ha detto Shearn. "Vengo da un paese in cui stiamo costruendo muri e trovo profondamente imbarazzante e umiliante per me essere in una città che si è trasformata proprio quando il muro è caduto", ha aggiunto l'artista californiano. La rete che si muove al vento, ha detto ancora, simboleggia il desiderio di pace. Tra i 30mila messaggi, scritti da gente comune, si legge "L'amore vince", "Rivoluzione" e "Spero che cadano anche i muri nascosti nella testa della gente".
(fonte RaiNews)
9 novembre 1989 - la caduta del muro[/center]
I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza. In Polonia e in Ungheria, dove la crisi economica e le spinte per una riforma erano più forti, la politica di Gorbaciov trovò invece più amici anche tra i governanti. Più arrivavano dall'URSS e dagli altri stati dell'est notizie di riforme economiche e democratiche, e più la popolazione della DDR chiedeva di fare lo stesso nel loro paese, più i leader della DDR si chiudevano a ogni richiesta del genere. Lo stacco tra popolazione e governo diventò un abisso ma la reazione più diffusa tra la gente era ancora la rassegnazione. Alla fine degli anni 80 la DDR era, o almeno sembrava, economicamente abbastanza forte, l'apparato statale sembrava indistruttibile e così nessuno poteva prevedere il crollo verticale che nel 1989 sarebbe avvenuto in pochissimi mesi.
Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente!
Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo di grazia all'esistenza della DDR arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre del 1989, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera!
Mentre il flusso di persone che arrivò nella Germania dell'ovest attraverso l'Ungheria e l'Austria aumentò di giorno in giorno, anche nella DDR crescevano le proteste e la gente si fece più coraggiosa. Ogni lunedì a Lipsia decine di migliaia di persone manifestavano contro il governo ed ogni lunedì le manifestazioni erano più affollate - anche se manifestare apertamente contro il governo era ancora un rischio enorme dato che il regime aveva ancora il pieno controllo della polizia, dell'esercito, dei servizi segreti e dell'intero apparato repressivo.
Ma anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma piuttosto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire subito. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati dei posti di blocco di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.
(fonte Storia tedesca)
9 NOVEMBRE 1989 una data storica
NOVEMBRE 2019 Sembrano un arcobaleno sospeso nel cielo sopra Berlino, i 30 mila messaggi, scritti su pezzi di tela colorata e sorretti da un'immensa rete da pesca, che sventolano davanti alla Porta di Brandeburgo. È la poetica installazione artistica "Visions in motion" dell'artista di Los Angeles Patrick Shearn, che anticipa le celebrazioni per i trent'anni dalla caduta del muro, avvenuta il 9 novembre del 1989.
"In genere le mie opere sono astratte, ma stavolta sentivo fortemente che dovevo realizzare un'opera partecipativa, cui tutti prendessero parte scrivendo un messaggio perché il muro è stato abbattuto dall'impegno collettivo", ha detto Shearn. "Vengo da un paese in cui stiamo costruendo muri e trovo profondamente imbarazzante e umiliante per me essere in una città che si è trasformata proprio quando il muro è caduto", ha aggiunto l'artista californiano. La rete che si muove al vento, ha detto ancora, simboleggia il desiderio di pace. Tra i 30mila messaggi, scritti da gente comune, si legge "L'amore vince", "Rivoluzione" e "Spero che cadano anche i muri nascosti nella testa della gente".
(fonte RaiNews)
9 novembre 1989 - la caduta del muro[/center]
I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza. In Polonia e in Ungheria, dove la crisi economica e le spinte per una riforma erano più forti, la politica di Gorbaciov trovò invece più amici anche tra i governanti. Più arrivavano dall'URSS e dagli altri stati dell'est notizie di riforme economiche e democratiche, e più la popolazione della DDR chiedeva di fare lo stesso nel loro paese, più i leader della DDR si chiudevano a ogni richiesta del genere. Lo stacco tra popolazione e governo diventò un abisso ma la reazione più diffusa tra la gente era ancora la rassegnazione. Alla fine degli anni 80 la DDR era, o almeno sembrava, economicamente abbastanza forte, l'apparato statale sembrava indistruttibile e così nessuno poteva prevedere il crollo verticale che nel 1989 sarebbe avvenuto in pochissimi mesi.
Ogni tentativo di lasciare la DDR in direzione ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente!
Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo di grazia all'esistenza della DDR arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre del 1989, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera!
Mentre il flusso di persone che arrivò nella Germania dell'ovest attraverso l'Ungheria e l'Austria aumentò di giorno in giorno, anche nella DDR crescevano le proteste e la gente si fece più coraggiosa. Ogni lunedì a Lipsia decine di migliaia di persone manifestavano contro il governo ed ogni lunedì le manifestazioni erano più affollate - anche se manifestare apertamente contro il governo era ancora un rischio enorme dato che il regime aveva ancora il pieno controllo della polizia, dell'esercito, dei servizi segreti e dell'intero apparato repressivo.
Ma anche l'ultimo tentativo da parte del governo della DDR di salvare il salvabile, cioè il cambiamento dei vertici del partito comunista e del governo non servì a nulla. Quando la sera del 9 novembre un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma piuttosto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire subito. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati dei posti di blocco di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.
(fonte Storia tedesca)
Giacom01Nome Habbo : G101
Messaggi : 5745
Re: 30 anni fa... THE WALL dei Pink Floid
Canzone Stupenda dei Pinck Floid! Indimenticabile!
Consuelo_Nome Habbo : Consuelo_
Messaggi : 2230
Re: 30 anni fa... THE WALL dei Pink Floid
Bellissima canzone
MattiaNome Habbo : kaselli
Messaggi : 74689
Re: 30 anni fa... THE WALL dei Pink Floid
Molto bella
l.u.n.a90Nome Habbo : l.u.n.a90
Messaggi : 14022
Re: 30 anni fa... THE WALL dei Pink Floid
Famosissima e bellissima canzone!!
symon96Nome Habbo : simone156Amico
Messaggi : 11871
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